Notte di paura nel napoletano, per il terremoto: una serie di scosse, la più forte di magnitudo 3.1, ha interessato l’area flegrea tra il capoluogo partenopeo e Pozzuoli.
NAPOLI – Una serie di scosse di terremoto ha agitato le prime ore di domenica 26 aprile della popolazione partenopea.
Terremoto, sciame sismico nell’area flegrea
Tra le 4 e le 7, infatti, è iniziato uno sciame sismico (22 scosse totali) che ha svegliato la popolazione, la quale si è riversata per le strade. Tre le scosse di terremoto avvertite da buona parte della popolazione sorpresa nel sonno: la prima alle 4:16, di magnitudo 2,0, la seconda alle 4:41, di magnitudo 2,5, e la terza alle 4:59, di magnitudo 3,1.
Nessun danno a persone e cose
La scossa registrata intorno alle 5, tra le più forti negli ultimi sei mesi, è stata avvertita fino a Quarto. La situazione è tornata tranquilla e non si registrano danni a persone e cose.
La sismicità
I Campi Flegrei sono una vasta area situata nel golfo di Pozzuoli, a ovest della città di Napoli e del suo golfo. L’area è nota sin dall’antichità per la sua vivace attività vulcanica. Il nome derivata dal greco flègo, che significa “brucio”. La sismicità dei Campi Flegrei è intrinsecamente collegata alla dinamica della caldera e cioè all’attività dell’area vulcanica.
Ricerche storiche hanno rivelato che anche nel passato l’area flegrea, dove fin dall’antichità si sono sviluppate popolose città come Napoli, Pozzuoli e Cuma, è stata interessata da terremoti locali, in certi casi distruttivi. Questa fase di sismicità è culminata con il terremoto del 1582.